20 maggio 2016

SOMEONE ELSE'S HAPPINESS




A Neville, piccolo paesino belga, la vita degli abitanti viene sconvolta dalla tragica morte di un ragazzino di 8 anni investito da un ignoto pirata della strada.
La tragedia coinvolge in particolare 3 famiglie del posto...

L'esordio di Fien Troch  è di quelli col botto e oltre a mettere in luce gli stilemi che saranno tipici dei suoi lavori successivi , dimostra anche una maturità stilistica paradossalmente superiore al successivo KID.

Il plot non è certo niente di innovativo o di originale ma è il modo con cui la Troch decide di metterlo in scena che è decisamente degno di nota : riesce infatti ad amalgamare alla perfezione l'aspetto thriller della vicenda (con relativa suspense e colpi di scena) con quello puramente emotivo e malinconico, descrivendo benissimo i vari personaggi, i loro stati d'animo e il dramma dipinto sulle loro facce.
Ne esce un'affresco desolante e deprimente che annichilisce lo spettatore lasciandolo in una situazione sospesa fino alle ultimissime battute che comunque non risolveranno completamente l'enigma...

ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER!

Sin dalle primissime sequenze lo spettatore è immerso in un ambiente cupo e deprimente, si percepisce che sta per accadere qualcosa di funesto in un contesto già disperato di suo e popolato da personaggi malinconici e apatici :

Chris (una delle protagoniste) è una donna borghese sulla 40ina con 2 figli (uno dei 2 una faccia da schiaffi che la metà basta), si è da poco separata dal marito (il quale continua a tempestarla di telefonate nelle quali minaccia il suicidio) e lavora in un negozio di ottica.
Una sera ,dopo l'ennesima lite telefonica col marito decide di mettersi al volante e farsi un giretto sotto la pioggia per allentare la tensione ma succede l'incredibile...forse ha urtato qualcosa, si ferma e vede un corpo galleggiare nel fiume, è quello di un bambino.
Spaventata chiama la polizia ma quando gli sbirri arrivano sul posto non c'è nessun morto che galleggia, la corrente lo ha portato via oppure si è immaginata tutto?
Chris torna a casa evidentemente scossa e il giorno dopo dal notiziario in TV apprende che un ragazzino è stato ucciso da un ignoto pirata della strada ed è stato gettato nel fiume dove è stato ripescato dalla polizia.
I sensi di colpa cominciano ad attanagliare la sua psiche già di per se devastata dalla sua situazione coniugale e le cose peggiorano esponenzialmente quando si accorge che il bambino morto era il figlio della sua domestica, a sua volta moglie del poliziotto che lei ha chiamato la sera dell'incidente.
Quella sera stessa partecipa ad una cena in famiglia con la figlioletta e i suoi genitori ed è stupita dalla reazione quasi indifferente della madre quando le confessa che forse potrebbe essere stata lei a investire quel ragazzino.
Se la vita di Chris è rovinata per sempre i suoi vicini di casa non sembrano passarsela meglio : la moglie di Francis ( il vicino di casa) è disperata perché suo marito da qualche tempo si comporta in modo strano e sembra non essere più lo stesso. Un'insolita apatia lo avvolge e misteriose ammaccature al cofano della macchina lasciano intendere che il pirata della strada misterioso potrebbe davvero essere lui.
Francis porta l'auto dal meccanico ,il quale però è amico di Mark (il poliziotto) e contatta subito lo sbirro informandolo di aver trovato il probabile colpevole della morte di suo figlio.

Nello spettatore cominciano a insinuarsi dei dubbi, non si hanno più certezze e non si capisce chi possa aver fatto cosa, e anche i poliziotti addetti alle indagini sembrano brancolare nel buio.

Un investigatore interrogando gli abitanti del quartiere scopre da un certo Johnny the Flow (un ex pugile rincoglionito) che nella casa abbandonata dall'altro lato della strada vive uno squilibrato di nome Njord, un ragazzo ritardato che ha abbandonato da tempo la sua famiglia e che ora vive in solitudine ai margini della società, e come in ogni paesello dalla mentalità ristretta il primo sospettato diventa lui.

Ma nel frattempo Mark ha già deciso di farsi giustizia da solo e una notte aiutato da un collega fa irruzione a volto coperto nell'abitazione di Francis e lo pesta brutalmente dopo avergli ucciso il cane.

Chris apprende la notizia il giorno dopo dal telegiornale e sente crescere sempre di più i suoi sensi di colpa, ancor di più quando da li a poco la polizia (che ormai brancola nel buio più totale)
arresta il povero Njord il quale si è dichiarato colpevole solo per attirare un po' di attenzione nonostante lui non abbia mai guidato un auto in vita sua e non ne possieda neanche una.

Arrestato il presunto colpevole veniamo a scoprire che il povero Francis ( che per lo spettatore era l'indiziato numero uno anche a causa di una serie di particolari che non ho menzionato nella recensione) si comportava in modo strano e distaccato perché malato terminale di tumore e prossimo alla morte, la moglie di Mark lascia il marito reo di aver pestato a sangue un innocente e abbandona la città assieme alla figlioletta .

Ora che c'è un capro espiatorio la città sembra pronta a lasciarsi tutto alle spalle ma proprio durante la parata (per la festa patronale?) Chris ,ancora devastata dai sensi di colpa, nota un particolare agghiacciante: suo padre (che ha problemi di udito ai limiti della sordità) nell'uscire dal parcheggio col suo fuoristrada colpisce e trascina per svariati metri una cassetta delle lettere senza rendersene manco conto...
Con ogni probabilità il pirata della strada era proprio lui ma non lo sapremo mai, possiamo solo restare attoniti a contemplare la miseria umana sulle splendide note di ''Truly golden''...

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